E’ davvero un peccato che Rosario Crocetta sposti sul piano personale una critica che voleva e doveva rimanere nell’ambito dell’analisi politica. Questa si’ e’ una vera caduta di stile. L’onorevole afferma che alcuni dirigenti del Pd, ‘piu’ che pensare a una linea politica, hanno ritenuto di rappresentare qualche referente nazionale in cambio di qualche posto in teste di lista in elezioni senza preferenza’. Crocetta forse non se ne rende conto, ma si inerpica in un sentiero molto scivoloso. Vorremmo chiedergli se strappare alla destra la roccaforte del collegio Napoli-Ischia rientra nella sua idea di ‘rappresentante di referenti nazionali’. Inoltre ci chiediamo se per caso Giuseppe Lumia abbia ottenuto il proprio scranno in Senato con voto di preferenza o, in caso contrario, se vada incluso anche lui nel novero dei dirigenti cui fa riferimento l’eurodeputato. A proposito di referenti nazionali, ci fa poi piacere rilevare che la piattaforma siciliana della lista Crocetta-Lumia sia tornata da ieri sera su piu’ ti consigli. E’ infatti encomiabile la decisione del senatore e dell’europarlamentare di chiedere con insistenza e infine ottenere l’apparentamento con la candidatura di Bersani. Un buon segno, non c’e’ che dire, visto che, che al di la’ delle chiacchiere, fa rientrare la mozione Lumia all’interno di un idea nazionale e unitaria di partito. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Solo che a questo punto s’avanza un interrogativo. Quale e’ la vera anima della piattaforma Lumia-Crocetta? I due si dicono autonomisti a Palermo e poi si scoprono unitari a Roma: s’impone come minimo un esame di coerenza. Beninteso, salutiamo con favore l’abbandono, nei fatti, di una esasperata impostazione sicilianista e divisiva. Tuttavia Lumia e Crocetta arrivano per ultimi a scoprire l’importanza di un grande partito nazionale che faccia del rilancio del sud e della Sicilia il punto cardine della crescita di tutto il Paese. Ne prendano atto, e ne deducano le proprie responsabilita’.